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Mangiare Easy: pizzeria o fastfood a pranzo?

fast-food.jpgIl mondo della ristorazione, di cui spesso si parla in modo generico con dati “aggregati”, cioè dati d’insieme, è in realtà un comparto complesso in cui esistono molti “canali”, “servizi”, “offerte”. Sebbene sia possibile individuare tante realtà, le differenze fra locali e offerte diventano in molti casi sempre più leggere e trasparenti. Ristorante, pizzeria, fast food, bar, oggigiorno sono diventati nella maggior parte dei casi “ibridi”, spinti dalla necessità di seguire (e inseguire) un consumatore (il fuori casa vale ormai oltre il 35% del totale dei consumi alimentari delle famiglie) che spende per i pasti con attenzione, dando uno sguardo al portafogli, uno al gusto e uno alla qualità.

Il fast food
Perché abbiamo esordito dicendo che esistono molte offerte nel mondo ristorativo e molti tipi di locale, ma che oggi queste differenze si assottigliano?
Perché vogliamo parlarvi di un fenomeno crescente, quello del fast food, che a nostro parere può essere “abbracciato” dal mondo pizzeria in modo “virtuoso”, mostrando i punti di contatto che hanno questi due tipi di locali e mostrando come, in un certo qual modo, la pizzeria possa essere considerata un fast food all’italiana.
Sappiamo dalle ricerche che il fast food ha numeri sempre più alti nel mercato italiano; per esempio (leggete con attenzione!) McDonald’s ha inserito l’Italia nel gruppo di paesi definiti “High growth markets” (mercati ad alta crescita).
Altre catene spopolano in provincia, soprattutto nelle zone ricche di centri commerciali e nelle periferie.
Prendendo atto che anche l’italiano ama il fast food stile americano, come può il nostro lettore far tesoro di questo dato?
Prendendo il meglio di questa offerta e rilanciando.

fast-food-2.jpgLa pizza, cibo fast della tradizione italiana
Nel suo significato letterale, fast food sta per “cibo veloce”: ma cosa c’è di più veloce di una pizza? La pizza rimane il cibo più apprezzato dagli italiani e spopola anche a pranzo per le sue caratteristiche: si prepara rapidamente, è ottima dal punto di vista nutrizionale, è economica (una pizza più bibita in media costa 8 euro secondo i dati Fipe 2015).
Le ultime ricerche Fipe ci mostrano - e non è un caso - che il pranzo nel corso della settimana è consumato soprattutto in pizzeria (25,1%) e nel fast food (22,1%); dati simili si registrano nel week end (mangiano in pizzeria il 28,9 % degli italiani, nel fast food il 23,3%). Dunque, come precedentemente detto, queste due realtà si spartiscono il mercato del “pranzo in famiglia”, ma la pizzeria ha una marcia in più: vanta genuinità, tradizione e varietà.

Le pizzerie d’asporto
Il massimo concetto di “consumo veloce” è poi concretizzato dalle pizzerie al taglio e d’asporto. In Italia sono circa 21mila e contano 100mila addetti (dati 2013).
Il take away (asporto) è una formula che è in piena linea non solo con le esigenze low cost dei consumatori, ma anche con gli investimenti dell’imprenditore e rappresenta il punto massimo di quella che viene detta “consumazione informale”, che potremmo tradurre con diversi aggettivi: amichevole, facile, veloce, ma soprattutto una consumazione che non necessita di servizio.
Il numero dei take away nella ristorazione, pensate, è salito in modo sostanzioso dal 2009, toccando il 35% di sviluppo (Dati Fipe 2015 sugli anni 2009-2014).


23/03/2016

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